Fra i comparti agroindustriali nazionali, il settore sementiero italiano è uno dei più dinamici raggiungendo, per certe produzioni, livelli di eccellenza che ne fanno un fiore all’occhiello anche a livello internazionale.
Il sorgo da granella è una coltura interessante per le zone con poca disponibilità idrica, sia come alternativa ai mais precoci che nell’ambito di necessarie rotazioni colturali
La diffusione dell’amaranto resistente agli erbicidi di post emergenza sta interessando areali agricoli sempre maggiori della nostra regione, compromettendo seriamente la coltivazione della soia e non solo.
L’Agricoltura Conservativa (AC) è un metodo di gestione integrata del suolo, dell’acqua, dei nutrienti e delle risorse biologiche.
Il progetto HelpSoil, finanziato dal Programma comunitario Life Plus Ambiente, si avvia alla sua conclusione e vengono qui presentati i risultati ottenuti ...
Il 24 febbraio scorso si è tenuto, presso l’Istituto Tecnico Agrario di Spilimbergo, il convegno dal titolo “Peronospora della vite: strategie per prevenire le resistenze ai fungicidi”, organizzato dal Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica di ERSA, al quale hanno partecipato tecnici, viticoltori ed i futuri periti agrari.
'Halyomorpha halys' si è ampiamente diffusa su buona parte del territorio regionale, causando danni soprattutto alle colture frutticole.
La Diabrotica del mais ('Diabrotica virgifera virgifera' LeConte) è un insetto ormai diffuso nelle diverse aree maidicole della regione Friuli Venezia Giulia.
In Friuli Venezia Giulia il coordinamento della difesa integrata per la raccolta dei dati di monitoraggio sul territorio e la loro diffusione agli agricoltori mediante specifici bollettini è affidato al Servizio fitosanitario e chimico, ricerca, sperimentazione e assistenza tecnica dell’ERSA, che si avvale della collaborazione dei Consorzi DOC e DOP per vite e olivo e dell’Organizzazione di Produttori per le colture frutticole (Cooperativa Frutticoltori Friulani S.C.A.).
Il regime di qualità “Specialità Tradizionale Garantita (Stg)”, istituito nel 1992-1993, non ha riscontrato l’interesse presso i produttori dei regimi Dop e Igp.
Il tema: la seta. Lo scenario: il mondo dell’agricoltura friulano. Lo strumento: la divulgazione, la formazione verso la bachicoltura. L’obiettivo: il ripristino della gelsibachicoltura in Friuli Venezia Giulia, ai fini della produzione e commercializzazione di seta biologica da destinarsi al mercato dell’alta moda; l’attività educativa nell’ambito delle fattorie didattiche e sociali e lo stimolo culturale per la valorizzazione e promozione del ricchissimo patrimonio bibliotecario sulla sericoltura di proprietà dell’ERSA.
Un patrimonio da salvaguardare e valorizzare. Un’agricoltura ortofrutticola e seminativa di elevata qualità, magari con produzioni quantitativamente limitate, ma dove sia possibile la conservazione in situ e la coltivazione produttiva di particolari varietà o ecotipi locali di specie vegetali, ovvero l’allevamento di specie animali di antica selezione locale, può fornire prodotti agroalimentari di grande interesse gastronomico e culturale e può senz’altro contribuire alla tutela della biodiversità agroalimentare.
Dall’autoproduzione delle sementi da parte delle comunità agricole locali dei tempi passati, alle odierne varietà selezionate e certificate che permettono notevoli rese produttive...
Inventario fitopatologico forestale regionale e stato fitosanitario delle foreste del Friuli Venezia Giulia
Non passa anno che nuovi parassiti si affaccino e minaccino i nostri sistemi agrari. Là dove le buone pratiche agronomiche non permettono di risolvere i problemi, non resta che affidarsi alla lotta diretta.
La notte tra il 20 e il 21 aprile 2017 in Friuli Venezia Giulia si è verificata una gelata primaverile tardiva che ha determinato danni a diverse colture in particolare frutticole e vite.
La capacità di un’attività imprenditoriale di incidere sull’ambiente negli ultimi anni ha portato il mercato a cercare soluzioni innovative per conciliare sviluppo economico e conservazione delle risorse.
Dal punto di vista agronomico, la stagione è stata abbastanza favorevole, consentendo le semine nei tempi più opportuni, cioè da fine ottobre a fine novembre; questo ha permesso un recupero delle superfici coltivate a cereali autunno vernini.
Nell’ambito del monitoraggio delle micotossine sui frumenti, ed in particolare del Deossinivalenolo (DON) e dello Zearalenone (ZEA), l’ERSA ha valutato, a partire dall’annata 2013, numerose varietà di grano tenero e duro per verificarne lo stato sanitario.
La crescente espansione degli scambi commerciali e del traffico marittimo tra l’estremo Oriente e l’Europa ha rilanciato la centralità dell’Alto Adriatico quale via d’ingresso delle merci nella UE e determina nuove prospettive di crescita e di sviluppo per il Porto di Trieste.
Con l’approvazione del disciplinare tecnico per il prodotto miele, sale ad otto il numero delle filiere per le quali è possibile richiedere all’ERSA la concessione d’uso del marchio regionale “Agricoltura Qualità Ambiente (AQUA)”.
Il nuovo sito web dell’agriturismo regionale realizzato dall’ERSA: strumento moderno ed efficace a supporto di una realtà ben radicata e apprezzata da un’utenza italiana ed estera sempre più numerosa ed esigente.
PAT: prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia
Prosegue l’attività dell’ERSA nell’ambito del progetto dedicato alla filiera etica biologica della seta.
Il gelso, un’icona delle nostre campagne, dalla storia…al futuro
Intervista al Prof. Ruggero Osler dell’Università di Udine.
In regione le coltivazioni fuori suolo rappresentano, tranne poche eccezioni, una componente marginale delle nostre produzioni orticole.
L’ERSA ha realizzato prove sperimentali su patata di confronto varietale per la valutazione della produttività e tolleranza alle patologie.
Secondo le stime ISTAT quest’anno in Friuli sono stato seminati a mais circa 55.000 ettari, quasi la metà rispetto a 10 anni fa.
L’ERSA coordina da anni la sperimentazione, relativa al confronto varietale in soia, nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia.
La tecnica del diserbo nella coltivazione della soia assume attualmente una notevole importanza, dovendo sia contrastare l’insorgenza delle infestanti resistenti a diversi principi attivi appartenenti soprattutto alla famiglia delle solfoniluree, sia controllare quelle che nascono già in presenza delle piantine di soia, stadio fenologico in cui non c’è la disponibilità di utilizzare erbicidi efficaci e selettivi per la coltura.
Dalla massiccia catena delle Alpi Carniche alle maestose Alpi Giulie, dall’Altipiano del Cansiglio ai rilievi prealpini delle Valli del Natisone, l’intero territorio montano regionale è costellato di pascoli alpini, utilizzati da tempi remoti per la monticazione estiva dei bovini da latte, ma anche di capi ovi-caprini...
L’olivo, evocativa immagine mediterranea di grande valore simbolico, costituisce una delle icone paesaggistiche del litorale triestino, arricchisce le amene contrade collinari, colora con le sue chiome sempreverdi dai riflessi argentei diverse aree planiziali e, lambendo le Prealpi, raggiunge i limiti vegetazionali di questa specie.
PAT: prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia