Direttiva nitrati (91/676/CE)

La Direttiva del Consiglio dell’Unione europea del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole (91/676/CEE), detta norme per lo stoccaggio e l’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento, delle acque reflue, dei concimi azotati e degli ammendanti organici.

La direttiva, in particolare, ha previsto:

  1. la designazione di Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (ZVN) se la concentrazione di nitrati superi i 50 mg/l nelle acque dolci superficiali o sotterranee o si manifestino condizioni di eutrofizzazione delle acque;
  2. la regolamentazione dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e dei reflui aziendali, nonché dei concimi azotati e degli ammendanti organici con la predisposizione ed applicazione di specifici “Programmi di azione”, che stabiliscono le modalità con cui possono essere effettuate le fertilizzazioni.

Il recepimento nazionale della Direttiva è stato attuato tramite il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, a cui ha fatto seguito il decreto ministeriale 25 febbraio 2016 che, oltre a stabilire criteri e norme tecniche generali per la disciplina regionale dell'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, affronta anche il tema della produzione e dell’utilizzazione agronomica del digestato.