Inventario fitopatologico forestale regionale - Stato fitosanitario delle foreste del Friuli Venezia Giulia
Il Mal dell’Esca è una malattia che può avere un impatto economico anche rilevante, soprattutto sulle varietà più sensibili.
Per ridurre l’impatto ambientale ed il rischio di resistenza agli antiparassitari, nella lotta alla psilla del pero (Cacopsylla pyri), si stanno sempre più affermando strategie che prevedono la valorizzazione delle popolazioni di Anthocoris nemoralis presenti in frutteto e l’introduzione di individui provenienti da allevamenti.
In regione la coltivazione del fagiolo nano copre una superficie di circa 40 ettari ed interessa oltre 130 aziende. La quasi totalità delle coltivazioni è raccolta manualmente allorché i baccelli raggiungono lo stadio di invaiatura. La gran parte delle produzioni di fagioli freschi sono collocate sui mercati locali attraverso filiere corte mentre risulta marginale la quota che viene commercializzata attraverso la grande distribuzione
Anche nel 2015 sono state eseguite le prove di confronto varietale di sorgo da granella, che l’ERSA ha condotto in una località della Regione.
Una migliore conoscenza del panorama varietale può rappresentare un’occasione per non banalizzarne l’offerta sul mercato di questo ortaggio. Nell’ambito del progetto “orticole”, promosso da CRITA, nel corso del 2015 sono stati portati a termine due test varietali, in primavera ed autunno, presso l’azienda A. Servadei dell’Università di Udine, sita alla periferia sud di Udine.
A seguito della Direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, recepita con il Decreto Legislativo 150/2012, è stato elaborato il relativo Piano d’azione nazionale (Pan), approvato con Decreto del 22 gennaio 2014.
di Pietro Zandigiacomo(1), Elena Cargnus(1), Francesco Pavan(1), Laura Fortunato(1,2), Chiara Floreani(1,2) (1) Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali - Università degli Studi di Udine (2) Borsista CRITA - Udine
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Con la mostra “Gorizia, Capitale della Seta”, realizzata dall’ERSA presso i Musei provinciali di Gorizia, in Borgo Castello, con la preziosa collaborazione della Provincia e del Comune di Gorizia, del Museo della Civiltà Contadina di Farra d’Isonzo e di altri soggetti interessati, si è voluto dare testimonianza di un patrimonio oramai quasi dimenticato, ma oggi di grande interesse ed attualità: la tradizione della coltura dei bachi da seta e della lavorazione della seta a Gorizia e nel suo territorio, tradizione peraltro presente anche in altri comprensori regionali ed in modo particolare nella pianura friulana.
Pregiato condimento di colore giallo ambrato, derivato dall’acetificazione di vini ottenuti da uve a bacca bianca, soprattutto Friulano e Ribolla.
L’Iran, importante Paese di quasi 80 milioni di abitanti, a seguito della revoca delle sanzioni e dell’embargo commerciale torna sui mercati internazionali, per cui si prospettano nuove opportunità commerciali e di investimento, anche nel settore agroalimentare.
I terreni agricoli sono spesso al centro di interessi che poco o nulla hanno a che vedere con quelli delle comunità rurali risiedenti nelle aree interessate da molteplici attività speculative, che negli ultimi anni hanno visto nell’agricoltura un settore dove poter realizzare grandi profitti. In questa intervista si parlerà di Land grabbing con Giulia Franchi ricercatrice dell’associazione Re:Common, che da anni analizza e studia questo fenomeno di portata planetaria ma che ha implicazioni dirette anche per noi.
Già nella stagione 2013/14 si erano rilevate pesanti infezioni di ruggine gialla e ora, visto il ripetersi di questo fenomeno, diventa evidente la necessità di impiegare varietà resistenti a questo patogeno fungino.
Sempre più evidente risulta l’impatto negativo della problematica “micotossine” sulla coltura del mais nella Pianura Padana e in particolare in Friuli Venezia Giulia. Le cause vanno ricercate nei cambiamenti climatici in atto e nell’imposizione, da parte dell’Unione Europea, di bassi valori massimi ammissibili di micotossine.
Il controllo delle infestanti nella coltivazione della lattuga generalmente viene attuato tramite la stesura di un film plastico pacciamante. Qualora non sia possibile attuare questa pratica per l’impossibilità di applicare un sistema d’irrigazione con manichetta, indispensabile nell’impiego della pacciamatura, l’utilizzo di erbicidi rimane l’unico metodo per eliminare le malerbe, al di là della scerbatura manuale.
Lo spinacio bolloso o semibolloso da cespo rappresenta una tradizionale coltura locale a ciclo autunno vernino. Una recente indagine ha rilevato la presenza sul territorio regionale di una superficie di poco superiore ai 34 ettari, per la quasi totalità in pieno campo. In media è coltivato in una azienda orticola su quattro, che vi destina una superficie pari a circa 3.400 m2 .
La Tignola media delle derrate secche (Endrosis sarcitrella) è un lepidottero che vive in diversi ambienti, da quelli domestici ai magazzini, dove sono conservati grani (predilige quelli umidi e ammuffiti), funghi secchi, farine o formaggi a lunga conservazione (Trembly, 1986, Domenichini, 1978).
La recente scoperta di Xylella fastidiosa, un organismo nocivo di quarantena molto dannoso, negli impianti secolari di olivo presenti nella penisola del Salento della regione Puglia, ha portato alla ribalta degli organi di informazione e del grande pubblico una problematica legata al mondo dell’agricoltura che ha messo in evidenza la fragilità del nostro sistema Paese nell’affrontare e risolvere le continue emergenze fitosanitarie che si stanno presentando negli ultimi anni con sempre maggiore frequenza.
Il Friuli Venezia Giulia, in tutte le sue produzioni agroalimentari, ha sempre sofferto nella competizione con altre regioni in quanto a dimensioni strutturali delle imprese, parcellizzazione dell’offerta e mancanza di una visibilità non limitata ad alcune nicchie.
Il Centro di Ricerca e Innovazione Tecnologica in Agricoltura (CRITA) ha finanziato (L.R. F.V.G. n. 26/2005, art. 18), nel triennio 2013 - 2016, una sperimentazione a supporto della produzione del formaggio Montasio con le indicazioni aggiuntive Prodotto della Montagna (PDM) e Solo di Pezzata Rossa Italiana (PR). Nelle attività progettuali è stata coinvolta l’Università degli Studi di Udine, che le ha coordinate, l’Associazione Allevatori del FVG (AAFVG), che ha messo a disposizione Malga Montasio, e la Cooperativa Agricoltori Valcanale, che gestisce il Caseificio di Ugovizza al quale conferiscono il latte 20 aziende zootecniche.
Una realtà vitale e matura che si adegua ai grandi scenari nazionali e internazionali con l’adesione al Marchio nazionale dell’agriturismo italiano
La prestigiosa Sede di Borgo Castello dei Musei Provinciali di Gorizia, nelle cui sale è stata organizzata la mostra “Gorizia, capitale della sericoltura. La biblioteca dell’ERSA racconta…”. La mostra è rimasta aperta dal 4.12.2015 al 30.4.2016 ed è stata visitata da quasi 2000 persone. Presso la sala conferenze di questa sede museale si sono svolti sia il convegno inaugurale che quello conclusivo, di cui al presente articolo
Nei prestigiosi empori “Eataly Stores”, situati nel cuore pulsante delle due metropoli, l’intero mese di Maggio 2016 è stato dedicato alle eccellenze vitivinicole e alimentari della nostra regione, con una ricchissima serie di eventi promozionali e gastronomici.
La patata rappresenta una interessante specie “spia” per capire alcune dinamiche del mercato dei prodotti agricoli anche grazie alla sua doppia veste di coltura industriale ed orticola. Conoscere l’evoluzione della produzione, del commercio, delle aspettative del consumatore e di come queste possano cambiare le modalità di consumo della patata, rappresentano delle utili indicazioni per capire non solo cosa richiede il mercato a questo tubero ma in generale ci permette di ipotizzare la direzione verso cui si sta orientando il consumo delle specie ortofrutticole.
La produzione di radicchio in regione copre un area di poco inferiore ai 200 ettari ed è effettuata esclusivamente in pieno campo. La superficie media aziendale destinata a questa orticola si attesta su 1500 m2 che sale a 4-5.000 m2 per il tipo mantovano, cul poc, grumolo forzato e Treviso tardivo. Larga parte dei radicchi coltivati non vengono forzati e sono afferenti alle tipologie venete.
Nel 2016 è proseguito il lento fenomeno del calo delle superfici coltivate a mais, legato a problematiche quali l’infestazione da diabrotica, ormai diffusa in tutte le aree della regione, e alla presenza di micotossine nella granella, che in alcune zone raggiunge livelli di contaminazione tali da generare difficoltà di commercializzazione del prodotto.
La tradizionale sperimentazione relativa al confronto varietale di soia è stata coordinata dall’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA ed effettuata nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia. La tendenza al ribasso del valore del seme di soia, determinata dal mercato internazionale, sembra essersi esaurita, ma i valori attuali sono modesti e gli utili sono limitati. Nel 2016 le superfici coltivate a soia si sono stabilizzate ai livelli dello scorso anno, con circa 300mila ettari in Italia e 54mila ettari in Friuli Venezia Giulia.
L’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale ERSA ha realizzato prove sperimentali su patata di confronto varietale per la valutazione della produttività e tolleranza alle patologie. Le prove si sono effettuate in tre diverse località della regione, due in pianura, in collaborazione con la Cooperativa produttori patata di Ovoledo e AIAB, una a conduzione convenzionale presso l’azienda agricola Quattrin Piervito e l’altra a conduzione biologica presso la società agricola ECOQUA, e una in zona montana sui terreni della società Agricola Travani Tomat Celso e Piero s.s., in collaborazione con la Comunità Montana della Carnia.
A livello europeo l’obiettivo principale in materia di sicurezza alimentare è di garantire un alto livello di protezione della salute dei consumatori coprendo tutti i settori della catena alimentare “dalla fattoria alla tavola”. In materia di prodotti fitosanitari, la salute umana, degli animali e dell’ambiente sono al centro della politica della Commissione europea. La consistente legislazione comunitaria in materia di prodotti fitosanitari disciplina la produzione, il commercio e l’impiego dei prodotti fitosanitari nei vegetali ed è finalizzata ad un utilizzo più sostenibile degli stessi.
Anche in Friuli Venezia Giulia è ormai ampiamente diffusa la cimice marmorata asiatica, un insetto che per il suo elevato tasso di riproduzione, mobilità e polifagia (oltre 300 piante ospiti), può causare danni anche consistenti sia alle colture frutticole (es. pomacee e drupacee) che alle coltivazioni erbacee ed orticole.
La coltivazione della canapa in Italia per uso esclusivo di fibra tessile aveva raggiunto, alla fine del 19° secolo, una superficie superiore ai 120.000 ha, per poi attestarsi intorno agli 80-100.000 ha nella prima metà del 20° secolo, con un brusco stop durante la prima guerra mondiale.
Visita della prof.ssa Naoko Inoue, docente di storia economica all’Università internazionale di Tokio.