Nome comune: Il cancro batterico dell’Actinidia
Nome scientifico: Pseudomonas syringae pv. actinidiae
Descrizione:
Il “cancro batterico dell’actinidia” è una malattia dell’actinidia (kiwi) dovuta all’azione del batterio Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA). La malattia è stata segnalata per la prima volta in Giappone nel 1989, su piante di Actinidia deliciosa. In Europa i primi casi si sono riscontrati nel 1992 e in Italia, nel Lazio, dove la coltivazione dell’actinidia riveste particolare importanza economica.
Dal 2007 i sintomi riconducibili all’agente del cancro batterico dell’Actinidia, in particolar modo a carico di piante di Actinidia chinensis, sono stati ripetutamente osservati nel Lazio, in Piemonte e in Emilia Romagna. In queste regioni, a maggior vocazione per la produzione di kiwi, la malattia ha causato importanti danni economici al potenziale produttivo e messa a rischio dell’approvvigionamento dei materiali vivaistici. Nel 2010 e nel 2011 il patogeno è stato rinvenuto anche in Veneto, in Campania e in Calabria.
Inizialmente confinata a varietà di kiwi giallo, la malattia è ora diffusa a carico anche dell’Actinidia deliciosa, nelle varietà maggiormente affermate commercialmente.
In Friuli Venezia Giulia le prime conferme della malattia risalgono ad aprile 2011; quando la malattia è stata riscontrata sia su piante di Actinidia deliciosa che di Actinidia chinensis.
Ad oggi in Regione, risultano essere interessati dalla malattia solo impianti giovani (posti a dimora negli ultimi due anni) nonché materiali vivaistici in fase di allevamento, senza distinzione delle varietà colpite.
Descrizione dei sintomi:
I sintomi sono vari ma i più evidenti si manifestano in pieno inverno-inizio primavera, a carico del tronco, dei cordoni principali e dei tralci in cui si evidenziano fessurazioni della corteccia e cancri con abbondante produzione di essudato, prima di colore ambrato ed in seguito rosso scuro. Altri sintomi, evidenti soprattutto in primavera, sono: l’imbrunimento dei fiori e dei boccioli con conseguente cascola, necrosi fogliari di forma irregolare di colore marrone scuro contornate da un alone giallo. Va evidenziato che le necrosi a carico delle foglie sono sintomi comuni con altre batteriosi dell’actinidia, che non arrecano danni alla produzione. In presenza di PSA, i frutti possono avvizzire e collassare; nei casi più gravi si può verificare la morte delle piante.
Indicazioni per la lotta:
Questa malattia può avere ripercussioni economiche di varia entità: si va dalla riduzione del livello qualitativo dei frutti, con deprezzamento o mancata commercializzazione, fino alla morte delle piante.
PSA può essere veicolato tramite la pioggia, il vento, gli insetti, gli animali e l’uomo, attraverso gli strumenti utilizzati per la potatura o la raccolta.
Per contenere la diffusione della batteriosi risulta sostanziale un’azione tempestiva di contenimento dell’inoculo, eliminando le parti colpite; dopo la penetrazione nella pianta il batterio non può essere controllato in modo efficace.
Attualmente non si dispone di mezzi di lotta chimica o biologica adeguati e la difesa deve essere impostata su misure di prevenzione.
Misure di prevenzione
Link utili
EFSA story map: Pseudomonas syringae pv. actinidiae